Leggi mai le etichette sui cibi?

Leggi etichetta

Spesso compriamo prodotti senza prestare la dovuta attenzione a come sono fatti. Non leggiamo le etichette, non ne conosciamo gli ingredienti, dove e come vengono prodotti, e ancor di più non conosciamo la loro origine. Colti dall’impulso o dalla necessità, piuttosto che dall’abitudine acquistiamo prodotti senza preoccuparci troppo della nostra salute e spesso ci rivolgiamo a prodotti stranieri, magari invogliati dalla pubblicità e dal prezzo. Noi vi spingiamo a una riflessione importante, i prodotti italiani rispetto alla media mondiale sono sottoposti a un numero molto più elevato di controlli, con una frequenza maggiore e con una maggiore scrupolosità.

Per cercare di essere più precisi, diciamo subito che è pur vero che l’etichettatura alimentare in Italia è determinata dal Regolamento Europeo 1169/2011, i cui punti principali sono:

  • Al fine di migliorare la leggibilità delle informazioni fornite nelle etichette, viene stabilita una dimensione minima dei caratteri per le indicazioni obbligatorie, fissata in 1,2 mm.
  • L’etichetta nutrizionale a partire da dicembre 2016 è diventata obbligatoria per quanto riguarda la dichiarazione del contenuto calorico (energia), i grassi, i grassi saturi, i carboidrati con specifico riferimento agli zuccheri e il sale, espressi come quantità per 100g o per 100 ml o per porzione.
  • Gli ingrediente o coadiuvanti che provochino allergie devono figurare nell’elenco degli ingredienti con un riferimento chiaro alla denominazione della sostanza definita come allergene. Inoltre l'allergene deve essere evidenziato attraverso un tipo di carattere chiaramente distinto dagli altri.
  • L’elenco dei nanomateriali impiegati va inserito fra gli ingredienti.
  • Anche per i prodotti alimentari non preimballati venduti nel commercio al dettaglio e nei punti di ristoro collettivo occorre riportare le indicazioni sugli ingredienti allergenici.
  • L’indicazione di origine per le carni fresche suine, ovine, caprine e di volatili è diventata obbligatoria.
  • Nel caso di vendita online o a distanza del prodotto alimentare, la maggior parte delle informazioni obbligatorie sull’etichetta deve essere fornita prima dell’acquisto.
  • Il tipo di oli e grassi utilizzati dovrà essere specificato tra gli ingredienti, e non saranno dunque più sufficienti le indicazioni generiche di “oli vegetali” o “grassi vegetali”.
  • Viene individuato il soggetto responsabile della presenza e della correttezza delle informazioni sugli alimenti, cioè l’operatore con il cui nome o ragione sociale il prodotto è commercializzato, o, se tale operatore non è stabilito nell’Unione, l’importatore nel mercato dell’Unione.
  • Ulteriori prescrizioni riguardano prodotti scongelati, tagli di carne o pesce combinati ed ingredienti sostitutivi.

Ma a parte il rispetto del Regolamento Europeo quello che differenzia l’Italia dagli altri paesi è, come dicevamo, la quantità e la frequenza dei controlli effettuati.

In Italia la sicurezza alimentare è garantita da oltre 900mila tra ispezioni e controlli realizzati annualmente da una decina di istituzioni. Se si considera la sola l’attività ufficiale di verifica sulle attività di produzione, distribuzione e somministrazione di alimenti e bevande, circa il 90% degli interventi viene eseguito dalle Asl  e, in particolare, dai Servizi veterinari e di igiene degli alimenti. A seguire il Nucleo anti sofisticazione del comando dei carabinieri (Nas) e l’Ispettorato centrale repressione frodi (Icqrf).

Se si fa riferimento solo all’anno 2017, le Asl  hanno effettuato 490.904 ispezioni presso macelli, caseifici e impianti di trasformazione. I controlli alimentari sono stati 352.621 e hanno riguardato produzione di alimenti di origine vegetale, ristoranti, mezzi di trasporto..

Leggi sempre le etichette, TI CONVIENE.

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