Le considerazioni dell’europrogettista Alessandro Porro sull’attuale momento economico

Alessandro Porro

In questo momento di generale confusione, generata dal lockdown e dalle misure di intervento adottate dal Governo, abbiamo cercato di orientarci, facendo qualche domanda al Dott. Alessandro Porro. Commercialista, revisore legale dei conti, esperto in finanza agevolata ed europrogettazione, da 25 anni si occupa di progetti con l’utilizzo di fondi UE, sia diretti che indiretti e di servizi all’internazionalizzazione delle imprese e delle istituzioni.

Dott. Porro qual è la sua visione su questa fase di stand by produttivo che il lockdown ha generato?

L’Italia, oggi più che mai, per superare questo periodo punterà sulle vendite nei mercati esteri dei propri prodotti, anche perchè il contesto economico che stiamo vivendo potrà diventare un’ottima opportunità. Infatti la SIMEST SpA, società del Gruppo Cassa depositi e prestiti controllata al 76% dalla SACE, attraverso la Legge 394, che ad oggi supporta le imprese attraverso finanziamenti agevolati per l’internazionalizzazione, realizzerà una sezione separata dello stesso Fondo che permetterà co-finanziamenti a fondo perduto fino al 50% dei finanziamenti concessi. I criteri e le modalità saranno stabiliti nelle prossime settimane dal Comitato agevolazioni. Ci saranno senz’altro altre opportunità a carattere nazionale, regionale e direttamente con la UE.

Da sempre l’Italia produce prodotti di eccellenza in vari settori, sta anche a noi aiutare le aziende a raggiungere questi obiettivi.

Quale sarà, secondo lei, l’incidenza sul tessuto economico nazionale dei provvedimenti adottati dal Governo italiano?

A mio parere i provvedimenti adottati sono ad oggi insufficienti, si tratta di garanzie alle banche al fine di erogare finanziamenti alle aziende, perciò un ulteriore indebitamento, utile sicuramente, ma che produrrà un effetto “leva finanziaria” di modesta entità. Tra l’altro per i finanziamenti superiori ai 25.000,00 euro, si tratta di una tradizionale istruttoria bancaria, pertanto gli effetti saranno ancora più limitati.

Sicuramente verranno messi sul mercato strumenti finanziari a fondo perduto, mi auguro che la burocrazia, anche questa volta, non sia di intralcio, spero che come hanno fatto altri paesi, come la Germania, questa tipologia di aiuti possa diventare quasi un automatismo.

Quello che ho suggerito e che venga coordinata un’azione in modo da utilizzare anche le risorse che l’Unione Europea ha già concesso al nostro paese ma che non siamo stati in grado di spendere, ricordo che l’Italia ha utilizzato all’incirca il 30% dei fondi che aveva a disposizione, ci lamentiamo del mancato utilizzo dei “Corona Bond”, ma ad oggi non abbiamo speso tutte le risorse già disponibili, anche se per altre finalità.

Quali sono le azioni che le aziende italiane dovranno attivare per ripartire in maniera adeguata, e quali saranno secondo lei i nuovi scenari produttivi e commerciali?

Il tessuto economico italiano, da sempre, è rappresentato per la maggior parte, da micro, piccole e medie imprese, in grado di produrre prodotti di altissima qualità. Basta guardare al settore alimentare, dobbiamo riuscire a fare “squadra”, ad aggregarci, solo in questo modo potremmo essere concorrenziali con altri paesi, anche perché su tutti i mercati internazionali di maggiore interesse, il Made in Italy, di fatto è già un valore aggiunto.

In pratica bisogna INTERNAZIONALIZZARE PER UNA VERA RIPARTENZA ECONOMICA, solo così riusciremo a trasformare un periodo di crisi in una grossa opportunità.

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