Un’arte unica, una tradizione consolidata per il Belpaese quella di produrre occhiali di alta qualità, con il distretto veneto che rappresenta una delle punte di diamante del nostro comparto manifatturiero. Il marchio Good’s nuovo brand dell’occhialeria da poco disponibile sul mercato si catapulta sul palcoscenico nazionale grazie all’interpretazione di un progetto unico nel suo genere che declina in maniera innovativa la tradizione nazionale.
Il progetto nasce a Napoli, culla millenaria della civiltà, dove storia, arte e artigianato si fondono armonicamente nelle stesse strutture della città, con una precisa filosofia produttiva: la ricerca dei materiali, l’eleganza della composizione, la perizia dell’esecuzione, la cura del dettaglio. Il concept del nuovo brand, ideato da Piero Buono manager con una lunga esperienza nell’eyewear e una famiglia da tre generazioni nel mondo dell’ottica, affiancato dall’architetto Francesco Maria Stazio, direttore creativo, e Walter William Engle, che segue la parte del digital e l’e-commerce, si è inspirato all’idea di portare in superficie il design dell’occhiale, i dettagli e gli elementi più nascosti.
Il progetto Good’s, è ispirato alla storia dell’arte, è una collezione di occhiali unica nel suo genere, in limited edition, dove ogni pezzo è numerato e prodotto con l’artigianalità classica del Made in Italy. La scelta dei materiali è parte centrale del progetto Good’s, ogni occhiale è realizzato a mano in componenti totalmente sostenibili, nel rispetto di un preciso protocollo in termini di filiera e di utilizzo delle risorse. Le montature sono in bio acetato M49 di Mazzucchelli, 100% riciclabile e 100% biodegradabile, senza agglomerati chimici. Le custodie porta occhiali sono prodotte in pelle vegetale, derivante dal mais, dalla storica azienda artigianale Gatto Astucci.
La passionale descrizione del progetto di Piero Buono si porta dietro una scia di fervide emozioni: “L’occhiale è un pretesto per parlare dei valori culturali del nostro grande Paese; nella prima collezione abbiamo deciso di raccontare l’architettura italiana. Gli occhiali, prodotti in edizione limitata da 1 a 90, sono stati progettati osservando il genio dei grandi architetti della storia di Napoli. Sette illustri architetti che hanno operato nella nostra città tra il Cinquecento e il 2000: Antonio Niccolini, Cosimo Fanzago, Luigi Vanvitelli, Luigi Cosenza, Errico Alvino, Ferdinando Sanfelice, Giancarlo Alisio. Il ruolo fondamentale è attribuito all’anima degli occhiali che è centrale e protagonista, sfruttando la trasparenza degli acetati, grazie alle lavorazioni artigianali eseguite magistralmente nella valle del Cadore. L’architettura si ritrova nei dettagli, nelle anime in metallo delle aste laterali degli occhiali, visibili grazie alla trasparenza degli acetati. Così i bugnati, le paraste e le lesene delle facciate delle chiese sono diventati, riprodotti in scala, elementi sia strutturali che ornamentali delle montature. Nella prima collezione, tre sono le varianti delle anime, citazioni architettoniche di tre chiese: le bugne alterne del portale di San Gregorio Armeno, le bugne a punta di diamante della facciata della chiesa del Gesù Nuovo e le lesene scanalate della Certosa di San Martino.”