Vestire napoletano dalla testa ai piedi: un’arte storica

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Napoli mantiene il primato per la moda artigianale, quella della sartoria tradizionale. Il capoluogo campano è ancora oggi la patria del taglia e cuci su misura, mantenendo un ruolo centrale per l’eleganza maschile sartoriale.

Stile, arte ed eleganza si incontrano da anni nei vicoli della città, si tramandano di generazione in generazione e rimangono il cuore della moda partenopea. Gli abiti realizzati sono delle vere e proprie opere d’arte, che racchiudono in sé a storia stessa della città.

Già nel ’300, l’arte della sartoria napoletana era un punto di riferimento della moda e del costume del Regno delle Due Sicilie, al pari di Londra e Parigi, distinguendosi per uno specifico taglio degli abiti maschili: la manica più corta della giacca che lascia intravedere il polsino della camicia, le spalle prive di imbottitura e gli abiti mai troppo ingessati, per lasciare all’uomo la libertà di gesticolare, rispondendo alle caratteristiche specifiche del popolo. Questi piccoli dettagli sono ancora oggi sinonimo di “napoletanità” e segno di una tradizione irripetibile e intramontabile.

La storia della sartoria maschile napoletana, dunque, è davvero lunga e ricca di grandi nomi. Quelle che in passato erano solo piccole botteghe di artigiani ora sono grandi realtà sartoriali conosciute in tutto il mondo, che riescono ancora ad affascinare gli uomini più eleganti del globo.

Vestire napoletano dalla testa ai piedi significa dare grande valore alla tradizione e rivelare un gusto specifico per la storia della città. Oggi questo antico saper fare è ancora il fiore all’occhiello di una città ricca di storia e tradizioni: sono moltissime le botteghe di alta sartoria dove farsi realizzare un abito bespoke. Vediamole nello specifico dalla testa ai piedi.

Gli artisti dell’eleganza maschile

Classy man in the tailor shop

PATRIZIO CAPPELLI: Nel produrre cravatte è la manifattura che conta”, il motto di Patrizio Cappelli, che per fare la differenza per le sue cravatte usa solo tessuti di alta qualità arricchiti con dettagli preziosi e particolari originali. Scelto il tessuto, il cliente è libero di scegliere altezza, larghezza e consistenza della cravatta, realizzata solamente con stoffe pregiate. Tutta la produzione di Cappelli si concentra sul singolo cliente e sulle sue caratteristiche fisiche, perché ognuno è diverso e ha bisogno di vestire il suo proprio stile.

IROS: camiceria napoletana, nasce nel 1963 con Lucia Trematerra, che apre la sua bottega a via San Giacomo dei Capri 27, al Vomero, e tramanda l’arte della camicia su misura alla figlia, che ad oggi continua la lunga tradizione materna. La gestione familiare al femminile si è innovata nel tempo e ora soddisfa i suoi clienti con tagli innovativi e di gusto classico. Tradizione e professionalità si sposano per garantire camicie curate nei minimi particolari, su misura per ogni cliente.

CESARE ATTOLINI: “abiti imperfetti per corpi imperfetti”. La tradizione sartoriale di Attolini inizia nel 1930, quando il giovane sarto napoletano decide di dare nuova vita all’abito classico maschile, innovandolo e alleggerendolo. Attolini è conosciuto anche per i suoi illustri clienti tra i quali spiccano Totò, Vittorio De Sica, Marcello Mastroianni e Clark Gable, oltre che il re Vittorio Emanuele III e il Duca di Windsor. Sarà poi il figlio Cesare a dare una svolta alla sartoria del padre con l’apertura di un nuovo store a Casalnuovo e successivamente anche all’estero.

KITON: “il semplice lavoro dell’artista”. Ciro Paone fu un altro grande della sartoria napoletana, che si è distinto soprattutto per le sue umili origini di artigiano, fino ad arrivare ai grandi livelli di oggi. Anno dopo anno il progetto ha avuto sempre più successo, conquistando paesi esteri come Germania e Russia, approdando oltreoceano, a New York, e qualche anno dopo in Cina e Corea. Per consolidare l’azienda e conservare i segreti dell’arte sartoriale nel 2001 è stata fondata la Scuola di Alta Sartoria Kiton, con sede nella fabbrica di Arzano. Un programma di espansione che non si ferma mai!

ISAIA NAPOLI: la nascita del marchio risale al 1920, quando il giovane Enrico ebbe l’intuizione geniale di affiancare al negozio anche il laboratorio di stoffe, dove i modelli dei suoi abiti venivano realizzati con stoffe di qualità e in modo del tutto artigianale da esperti sarti. Ma è negli anni ’80 che inizia il vero processo di industrializzazione del brand, che vede i suoi abiti da uomo espandere la loro fama in tutto il mondo con grandi distribuzioni in Europa, America e Asia. Il punto di forza dell’azienda è, ancora oggi, il forte attaccamento alle sue radici e alla sua città, Napoli. Anche l’uomo Isaia deve rispecchiare Napoli: deve essere passionale, irriverente ed elegante.

CAMPANILE: Il marchio Campanile ha compiuto ormai 160 anni. Una storia lunga e piena di tradizione, iniziata nel 1858 da un piccolo laboratorio artigianale nel cuore del Rione Sanità, l’antico quartiere centrale di Napoli. Una storia che si è dipanata attraverso 5 generazioni e che oggi continua a mantenere il podio assoluto della moda maschile per le scarpe. Oggi le scarpe Campanile figurano nelle vetrine di 300 punti vendita in Italia e in diversi negozi e boutique, in Francia, Russia, Germania, Turchia, Iran, Spagna e Giappone. 

Tutto sembra dichiarare che lo stile e l’eleganza maschile napoletana hanno una lunga storia, ma soprattutto un florido futuro.

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