La grappa, il distillato ideale per i dolci italiani

La grappa ideale sui dolci italiani il distillato made in italy per eccellenza

Grappa, opera d’arte liquida, gustosa e profumata: unico distillato realmente italiano

Che la grappa avesse tanti estimatori, era intuibile. Ma che tra questi ci fosse anche Papa Francesco, forse, erano in pochi a sospettarlo. E, invece, tra stupore e ilarità, lo scorso anno il Santo Padre, durante una visita alla parrocchia di San Gelasio, pare ne abbia proprio consigliato un goccetto come toccasana a una suora influenzata. Poteri dello “spirito”!

Scherzi e aneddoto a parte, la grappa rappresenta senza dubbio un’eccellenza del nostro Paese e una tipica espressione di qualità italiana.

Difficile risalire con precisione alla sua reale data di nascita. C’è chi parla di XIV secolo, chi addirittura di epoche precedenti. Il boom di questo distillato si ebbe, comunque, durante la Grande Guerra e tra i maggiori consumatori annoverava gli alpini, ai quali “offriva” calore e coraggio in situazioni di freddo e pericolo. 

Da allora, ne è passata di acqua sotto i ponti e questa specialità – resa meno forte – oggi si assapora, godendone lentamente il profumo, oltre che il gusto, principalmente abbinata a dolci italiani.

Ma come si ottiene la grappa? Per distillazione delle vinacce, fermentate e non, provenienti da uno o più vitigni. Ovvero, da ciò che rimane, soprattutto bucce e semi, dopo la spremitura dell’uva utilizzata per la produzione del vino. A regalarle, un aroma particolare e una colorazione più o meno scura, penseranno invece le botti di legno che l’“ospiteranno” per periodi variabili. Fondamentali, per la buona riuscita di quest’opera d’arte liquida, simbolo di qualità italiana, oltre alle vinacce troviamo: bravi mastri distillatori e alambicchi.    

Unico distillato realmente italiano, per alcuni anche un prodotto dal collezione, la grappa, in base al vitigno d’origine e all’età si divide in: giovane, invecchiata e riserva ossia quella messa in bottiglia dopo aver trascorso almeno 18 mesi in contenitori di legno. Ma all’appello non mancano le aromatiche e le affinate.

A fare la differenza, tra una grappa e l’altra è anche la provenienza. Le regioni ufficialmente legate alla sua cultura e produzione artigianale sono il Trentino, l’Alto Adige, il Piemonte, la Lombardia, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e la sottozona del Barolo. Ma alla lista stilata dalla Comunità Europea nel 1989, 11 anni fa sono state aggiunte anche la Sicilia e la sottozona di Marsala. Queste, le uniche nove località, che possono vantare il titolo di grappa Igt – Indicazioni geografiche tipiche.

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