Facciamo comprare sempre di più i prodotti italiani nel mondo!

Questo è un imperativo che ci deve ispirare e che dobbiamo mettere in pratica con sempre maggiore convinzione… perché sarà necessariamente uno dei mezzi per uscire dalla crisi economica post coronavirus  che sperimenteremo nei prossimi mesi!

Riferendoci in particolare ai prodotti alimentari, come sappiamo il “Made in Italy” è già molto esportato nel mondo… ma sono molto ampi gli spazi per ulteriori notevoli progressi, che porterebbero importanti incrementi nel reddito e nell’occupazione, in particolare nelle regioni del centro-sud.

Perché questo si realizzi è necessario sfruttare a fondo tutte le opportunità e le sinergie attivabili, come pure è indispensabile evidenziare bene i punti critici che ancora troppo estesamente rallentano questo sviluppo.


Le opportunità e sinergie sono molteplici, e solo in un numero ancora limitato di casi tutte ben sfruttate…

La principale opportunità è la “globalizzazione”… i nostri prodotti di alta qualità hanno visto, con essa, moltiplicarsi i mercati in cui espandersi.
È una opportunità non sempre facile da cogliere…  ma è la via principale per lo sviluppo.

Per coglierla è anzitutto necessario esaminare approfonditamente i vari mercati esteri, capire dove sono le effettive opportunità, per quali specifici prodotti. E poi definire e realizzare una strategia di entrata e sviluppo adattandola allo specifico contesto, ad esempio con un efficace adeguamento del prodotto (tipologia, caratteristiche, packaging) e della comunicazione (il “racconto” del prodotto e la sua contestualizzazione nel territorio e nella sua storia sono armi importanti per i prodotti italiani…)


Ci riferiamo poi alla opportunità di “aggregazione” delle singole strutture produttive, che spesso sono troppo piccole per affrontare e svilupparsi adeguatamente nei mercati esteri dove, in media, distributori e clienti hanno dimensioni molto maggiori e quindi da una parte chiedono forniture di dimensioni molto elevate, dall’altra possono assumere un eccessivo potere contrattuale.

Le possibilità e modalità di aggregazione sono molteplici… e non sempre è facile costituirle e mantenere armonia, collaborazione entro di esse e efficacia produttiva e commerciale. Ma l’aggregazione è sempre più una via obbligata e una opportunità per i piccoli che vogliono crescere  


Una opportunità molto importante, ancora molto poco sfruttata dalle aziende, soprattutto PMI e micro  imprese del settore, è quella del supporto del WEB all’internazionalizzazione.

Una valida strategia che combini azioni di internazionalizzazione tradizionali con adeguate azioni di marketing e commerciali via web può essere un elemento decisivo nella conquista e nello sviluppo di nuovi mercati esteri.
Diversi fondamentali elementi dei prodotti alimentari “Made in Italy” possono essere giocati nel web in modo efficace:
–  il “racconto” del prodotto, in relazione alle bellezze del suo territorio, paesaggistiche e culturali, e alla sua storia e tradizioni, che giungono a volte da secoli e millenni…
–  la ricchezza degli ingredienti e delle ricette, tutte anche queste da raccontare, e da sviluppare nella illustrazione di come si preparano, fino ad arrivare a specifici corsi di cucina… da realizzare, i più semplici, con video via web oppure invitando a corsi di cucina o percorsi di degustazione guidata in Italia
–  la possibilità di raggiungere il cliente – dopo averlo fidelizzato nei precedenti passi – molto facilmente in ogni parte del mondo, proponendo via internet tutta la gamma dei prodotti e le relative modalità di degustazione, e permettendo molto facilmente acquisti via web immediati e continuativi (e-commerce).


Una ulteriore, decisiva opportunità è quella del collegamento dell’offerta gastronomica italiana tipica con il turismo.
L’offerta di alimenti tipici “Made in Italy” è una importante opportunità per conoscere e attrarre sempre più persone in Italia, soprattutto persone di media o elevata capacità di spesa.

Bisogna quindi collegare sempre più efficacemente l’offerta alimentare con quella turistica, ad esempio con ospitalità in territori di produzione vinicola e alimentare di buon livello, con offerta di itinerari enogastronomici e turistici, di soggiorni con mix studiati di attrazioni turistiche, gastronomiche, culturali, sportive e di evasione.

I settori della gastronomia e turistico-culturale sono molto sinergici, e si possono aiutare reciprocamente: lo sfruttamento di questo importante aspetto, già oggi effettuato da numerose realtà, deve estendersi sistematicamente entro tutti e due i settori e svilupparsi in efficacia, efficienza e incisivo utilizzo delle nuove tecnologie digitali.

 
A fronte di queste importantissime opportunità bisogna essere coscienti dei numerosi punti di criticità che molto hanno frenato e frenano questi sviluppi.

Si citano ad esempio:

  • Diffuse carenze manageriali, nella impostazione di valide strategie di internazionalizzazione
  • Difficoltà nello sviluppo di processi di aggregazione delle piccole imprese
  • Limitata capacità di sfruttamento “strategico”, oltre che operativo, delle nuove tecnologie digitali
  • Limiti nella capacità di acquisire le rilevanti risorse finanziarie a disposizione per questi processi di sviluppo, e nel predisporre piani economico-finanziari atti allo scopo

Rimuovere questi punti di criticità è estremamente importante!

Non solo perché questo rallenta la crescita economica delle famiglie e delle imprese italiane e l’occupazione, in particolare nelle aree del centro e del sud Italia.

Lo sfruttamento di queste opportunità, se noi tardiamo, ci sarà sempre più sottratto da imprese straniere (la cui opera razziatrice, ad esempio, di importanti brand italiani del settore è sotto gli occhi di tutti, da troppi anni): ciò provocherà una rilevante sottrazione a famiglie e imprese italiane di reddito e controllo delle attività economiche in questi settore, depauperando notevolmente la nostra economia.

Marco Palazzi per Italya

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