Azienda Agricola Cà Stelle

L’Azienda Agricola Cà Stelle è una splendida realtà vitivinicola in quel di Castelvenere, piccolo centro dedito alla produzione vinicola della provincia di Benevento. Una realtà che sebbene relativamente giovane, l’azienda è infatti nata nel 1992, ha sfruttato la consolidata tradizione vinicola della famiglia Assini e in breve tempo è arrivata ad ottenere importanti riconoscimenti per i suoi vini:

Questi solo per citarne alcuni. Abbiamo fatto alcune domande a Mariano Assini per capire come un’azienda di un piccolo centro che produce un prodotto di eccellente qualità si relaziona con i mercati esteri e propone la sua italianità.

Che cosa significa 100% italiano? (C’è tanta confusione su questo tema) e quali sono i sacrifici che un imprenditore deve prendere in considerazione nel produrre 100% Italiano? 

R.            Quale imprenditore operante nel settore dell’agroalimentare, ritengo che produrre “italiano“,  oltre che esprimere un concetto puramente geografico,  significa produrre: in modo etico ( moralmente corretto), con alta professionalità  e sostenibilità  sociale. Se le produzioni, sono subordinate al rispetto di tali valori, la vera attenzione – non sacrificio- , a cui l’imprenditore è chiamato, è nel riuscire  a concretizzare ed applicare, l’alta professionalità su tuttte le fasi del  processo produttivo, oltre ovviamente all’ essere sostenibile in relazione al profilo economico. Detto ciò, penso che la vera qualità “ ITALIANA”, in particolare per il settore agroalimentare, possa essere concretizzata quando l’approccio e l’obiettivo imprenditoriale, non sia meramente lucrativo, ma debba essere invece teso alla riconoscibilità e personalizzazione del prodotto

Attualmente come comunica la sua azienda al consumatore che il prodotto è 100% italiano?

R             Se l’approccio imprenditoriale, è quello “eticamente corretto“, per ogni imprenditore la counicazione può esprimersi in maniera quasi spontanea.  In pratica, in un mondo nel quale, anche a causa della poca conoscenza del prodotto, il “normale”, diviene  “straordinario” – grazie a delle attività di promozione spinte ma poco veritiere, diviene indispensabile, a garanzia della eticità produttiva, comunicare e nel contempo garantire che siano realizzati un processo produttivo eticamente corretto e tutti i suoi presupposti. Comunicare in maniera eticamente corretta il proprio prodotto dovrebbe essere la più corretta forma di comunicazione.

Secondo lei il 100% italiano è sempre sinonimo di migliore qualità? E sempre secondo lei, qual è il futuro dei prodotti 100% italiani?

R             In realtà penso che oggi il “ 100% “ italiano, anche se in un contesto mondiale, identifica un valore di qualità, è poco e concretamente corrispondente al suo ideale e concreto valore. Il futuro, ovviamente, lo vedo sempre più roseo, nella misura in cui riusciremo a ridurre il gap tra qualità italiana e il percepito (dal mercato) della qualità italiana.

La scarsa informazione e le politiche di prezzo, sono leve che spingono spesso gli italiani a scegliere prodotti stranieri? Quali potrebbero essere dei correttivi da prendere in considerazione per dare maggior forza alla competitività delle produzioni italiane?

R             Penso che, a prescindere dall’esigenza umana di conoscere il “nuovo”, motivo per il quale si è spinti ad acquistare prodotti stranieri, di fatto manca all’italiano e non solo, la possibilità di concretizzare una “scelta consapevole” al momento dell’acquisto, diretta conseguenza di un utilizzo, spesso non etico ed ancora più spesso ad appannaggio esclusivo del sistema speculativo, di una comunicazione, che non si concentra sulle qualità del prodotto ma solo sulla strumentalizzazione delle masse. Per conseguenza, la falsa informazione più della politica di prezzo, è un fattore rilevante nella formulazione della scelta.  L’italia oltre ad essere bella, ha storia, cultura, capacità, individualità, estro, fantasia ed operosità, dovrebbe solo dare più importanza a valori come eticità ed equità ed essere maggiormente concentrate sulla, competitività delle produzioni italiane.

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