Assocalzaturifici, le proposte per superare l’emergenza

Assocalzaturifici

La crisi generata dalla pandemia mondiale da Covid-19 ha messo in ginocchio in brevissimo tempo il nostro Paese. Il lockdown stabilito dal Governo e rinforzato, con misure molto simili, dai Governatori delle singole regioni per ridurre al massimo la diffusione dei contagi, ha inferto un colpo durissimo alla già debole economia nazionale. La decisione presa dal Governo è stata necessaria, ma dopo un mese circa di blocco, da più parti del panorama produttivo italiano si comincia ad invocare una certa flessibilità.

Siro Bordon Presidente di Assocalzaturifici, ha fatto sentire la sua vicinanza agli associati e al mercato, indicando quella che dovrà essere la strada maestra per consentire la ripresa del settore calzaturiero. L’attenzione di Bordon si è focalizzata sulla necessità di soddisfare la forte esigenza di liquidità dei produttori, evitando tutte le misure che anche se in grado di apportare un momentaneo sollievo finirebbero in poco tempo per aggravare irrimediabilmente le situazioni finanziarie degli stessi. Il Presidente di Assocalzaturifici, per raggiungere risultati concreti suggerisce di seguire due strade parallele, la prima è quella di adottare misure che possano favorire l’operatività aziendale, la seconda è quella delle misure in grado di garantire un sostanziale alleggerimento fiscale della produttività.

Per quanto riguarda l’operatività aziendale Bordon ritiene opportuni 3 generi di provvedimenti:  un provvedimento di riapertura a breve, ipotizzando già come data il 14 aprile delle attività produttive e di li a poco una graduale riapertura di quelle commerciali; dei provvedimenti che garantiscano alle aziende una certa flessibilità nella gestione degli orari di lavoro, relativamente a turni di lavoro, ferie, banca ore, straordinari obbligatori e via dicendo e provvedimenti che stabiliscano la deresponsabilizzazione dell’impresa in caso di contagio da Covid-19 tra il personale addetto ai sensi della normativa INAIL sugli infortuni sul lavoro.

Per le misure atte a garantire un alleggerimento fiscale della produttività, per Bordon sono di fondamentale importanza: un abbassamento del cuneo fiscale fino a luglio 2021 in proporzione alla perdita di fatturato subito; l’introduzione di un credito d’imposta pari al 60% del valore della perdita di fatturato; l’allungamento a 10 anni per i piani di rientro dei finanziamenti fissati dal DPCM Cura Italia e accesso agli stessi garantiti anche alle aziende in “sofferenza”; la cancellazione degli oneri fiscali relativi al secondo trimestre 2020; la cassa integrazione Covid-19 per 6 mesi; la totale defiscalizzazione delle spese per la messa in sicurezza e infine l’ apertura di linee di finanziamento a fondo perduto e di immediato utilizzo per la ripresa della produzione e l’istituzione di appositi fondi presso CDP per la compensazione delle perdite da svalutazione del magazzino.

Queste le misure che per il Presidente di Assocalzaturifici sono imprescindibili per far si che il comparto calzaturiero, da sempre un’eccellenza nostrana, che e conta circa 75.000 addetti, impiegati in 4300 aziende e che tra mercato interno ed export (85%) riesce a produrre un attivo commerciale di 5 miliardi di euro, possa ripartire e uscire in fretta dalla crisi che ha coinvolto l’economia nazionale.

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