Caffè italiano o americano: attenti alle differenze!

caffè-italia

Quando si parla di Italia, c’è poco da fare, una delle prime cose che viene in mente è il caffè all’italiana!

Gli italiani amano bere il caffè a casa propria e al bar o a casa di amici e parenti. Più si scende per lo stivale, più il rito del caffè si amalgama alla cultura del popolo che lo consuma, diventando parte integrante della quotidianità delle persone. Secondo alcune ricerche condotte, la media di caffè per settimana per persona si aggira intorno ai 16,8: con 17,9 caffè per gli uomini e 15,7 per le donne. In generale, queste statistiche rivelano una passione per la bevanda che va oltre la sua utilità come miscela energetica mattutina. Appena svegli, a metà mattinata o dopo i pasti, in Italia è sempre l’ora del caffè. Soprattutto nelle relazioni sociali, la bevanda diventa un must per la chiacchiera al bar o in casa.

C’è però una vasta gamma di tipologie di caffè che ormai da anni sono entrate nell’uso e nei consumi degli italiani, alcune di queste sono importate dall’estero. In Italia di solito non si parla di caffè, ma di tazzina di caffè: l’Espresso, il macchiato e il cappuccino sono le tipologie tipicamente italiane, bevute al banco o al tavolo, con una consumazione media di pochi minuti. Da qualche tempo, e grazie all’apertura nel nostro paese di catene di franchising stranieri, l’arte del caffè diventa un rito che si consuma lentamente per un periodo di tempo più lungo. Stiamo parlando del caffè americano, una bevanda a base di caffè, più lunga e acquosa che necessita anche di una preparazione diversa e più particolare. Mentre il 93% degli italiani continua a preferire l’espresso per il gusto e la godibilità di questa bevanda, la restante parte dei consumatori ha abitudini ormai diverse e preferisce l’americano o altre tipologie.

Il caffè americano, o semplicemente “americano”, è un tipo di caffè “per caduta” di acqua calda. C’è una credenza popolare, non confermata, che narra come il nome attesti le sue origini durante la seconda guerra mondiale, quando gli americani in Italia diluivano l’espresso con acqua calda per ottenere un sapore di caffè a cui erano più abituati. La differenza tra espresso e americano sta nella varietà di caffè utilizzato e nella sua macinazione a macchina. La macinazione per l’americano dev’essere media; quando è troppo poco macinato il caffè ha un gusto debole, quando è troppo fine il gusto è amaro. Per un buon risultato in tazza il caffè andrebbe gustato entro poche ore dalla preparazione, tenuto in caldo.

A questo si aggiunge anche la “recente” sostituzione della classica moka, la caffettiera per eccellenza, con le più moderne e veloci macchine elettriche a capsule o a filtri di caffè. La vera rivoluzione di questa bevanda è avvenuta proprio con il commercio in Italia delle macchinette di caffè istantaneo che, oltre a offrire la possibilità di fare, premendo tasti appositi, varie tipologie di caffè, permettono anche di prepararlo più velocemente, riscaldando l’acqua in modo elettronico.

I caffè quindi si diversificano arrivando fino a 30 tipologie e metodologie differenti per prepararlo: espresso, americano, cappuccino e caffè macchiato, caffè ristretto e caffè latte o latte macchiato, caffè lungo, caffè al ginseng, il marocchino (preparato con schiuma di latte e cioccolato), il caffè decaffeinato, il caffè d’orzo, il caffè corretto con aggiunta di alcolico e il caffè doppio e via così fino alle preparazioni più diverse per ogni gusto.

Esistono, quindi, tantissimi tipi di caffè e innumerevoli modi diversi di berlo. 

Per gli italiani, non si tratta, però, solo di ingerire un liquido. Prendere il caffè è in primo luogo un piacere: è una bevanda che va sorseggiata e non ingurgitata e va gustata assaporandola appieno. 

È per questo motivo che un caffè cattivo rende gli italiani di cattivo umore, mentre un buon caffè rallegra la loro giornata. Ecco perché la bevanda tipicamente italiana va preservata nella sua integrità e non va mischiata con usi e consumi esteri che hanno davvero poco a che vedere con la nostra “pausa caffè”. Il caffè italiano agli italiani, please! All’estero poi è tutta un’altra storia. 

Related Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *