Sembra paradossale che lo spumante italiano per eccellenza porti nel nome “Franciacorta” un richiamo al più acerrimo nemico e competitor di mercato di questa specialità vinicola: la Francia.
Da sempre in competizione in questo settore, Italia e Francia si sono spesso contese il titolo di chi fosse il migliore e maggiore produttore di queste qualità pregiate di spumante. Di certo è sempre una questione di gusti personali, ma noi di compriamoitaliano.it non possiamo non porre l’accento sulle nostre eccellenze quando si parla di viticoltura, vini e spumanti.
Tra i tanti territori vinicoli italiani che hanno sede tra Lombardia e Toscana, la Franciacorta è un caso di eccellenza mondiale. Il territorio spumantistico lombardo è da secoli un terreno con caratteristiche pedomorfologiche e antropologiche uniche nel suo genere, che hanno permesso negli anni di dare vita a questa tipologia di spumante a doppia fermentazione.
Come nasce un Franciacorta

La storia del Franciacorta è anche e soprattutto la storia del suo territorio e di coloro che lo hanno reso tale. Iniziata già nel Medioevo, la pratica vinicola dei territori di Franciacorta si attesta con la conoscenza naturalistica dei monaci benedettini, che resero quel terreno così particolarmente adatto a questo tipo di coltura. La qualità del terreno e l’abbondante irrigazione delle colline è la combinazione che ha dato vita a questa specialità, di cui si attestano le origini già nel ’200. Bisogna poi considerare che, in epoche antiche, il vino è sempre stato parte integrante dei pasti, più dell’acqua, motivo per cui nei secoli la lavorazione e distribuzione di questi vini, definiti “mordaci”, aumenta sempre di più, favorendo l’esportazione anche all’estero.
Le notizie sull’antica lavorazione della qualità Franciacorta ci arrivano dal ’500, secolo in cui in molti si interessarono alla vinificazione e rifermentazione di questa qualità. In particolare, sappiamo che la vinificazione del vino mordace Franciacorta avveniva attraverso un repentino abbassamento della temperatura, ottenuto affogando le bottiglie in fermentazione in grosse cisterne d’acqua. Le basse temperature rallentavano il processo di fermentazione, che veniva poi ripreso durante l’inverno, quando le bottiglie venivano spostate nelle cantine. Lo stop e la ripresa del processo di fermentazione garantirono, in questo modo, di ottenere un vino nel quale gli zuccheri contenuti nell’uva rimanessero quasi inalterati dai lieviti aggiunti, producendo un vino “gentile”, ovvero più dolce e aromatico.
È questo il vino antenato del Franciacorta. Ma è nel ’900 che nasce il Franciacorta che conosciamo oggi e che si intensificano gli studi sui vigneti di questo territorio e sulla sua coltivazione e lavorazione nelle curtes francae dei monaci benedettini. Ecco svelato il segreto del nome, nulla a che vedere con la Francia, il rimando è all’antica tradizione dei monaci che per primi coltivarono queste terre con le loro specifiche tecniche.
L’attenzione per questa tipologia di spumante rifermentato si evolve nel 1967, quando l’interesse della municipalità bresciana per queste coltivazioni confluì nel Disciplinare sui vini di denominazione controllata e garantita, al quale fu annesso il nome del Franciacorta. In questo modo, con il termine Franciacorta si è iniziato a indicare non più il nome dei territori lombardi di quella zona, ma l’elenco dei vini e dei terreni che ospitano le varietà vinicole del territorio. L’inizio degli anni ’70 vide poi la fase del grande rinnovamento dell’enologia italiana. La Franciacorta aveva già costruito le sue solide basi per lanciarsi nella produzione di prodotti di qualità, motivo che incoraggiò gli imprenditori ad acquistare terreni in Franciacorta, arricchendo le terre con vigneti da cui produrre in proprio dei vini buoni. Le proprietà furono ben presto trasformate in un “laboratorio enologico”, che utilizzava ancora la rifermentazione in vasca.
Gli anni ’80 furono invece di sperimentazione. La viticoltura di Franciacorta passò nelle mani di enologi e specialisti del settore, che seppero da subito valorizzare le qualità particolari del prodotto. Con il tempo, i vigneti aumentarono a dismisura, favorendo una produzione ben più elevata di quella degli anni precedenti e raddoppiando le vendite in modo esponenziale. Gli anni ’90 iniziarono con la costituzione del Consorziovolontario e da qui ha inizio l’era contemporanea della Franciacorta e del Franciacorta DOCG.
Il Consorzio nasce con lo scopo di garantire e controllare il rispetto della disciplina di produzione del vino Franciacorta. A identificare questo vino, prodotto esclusivamente con il metodo della rifermentazione in bottiglia, è il nome della regione geografica, dove crescono le sue vigne.
Oggi Franciacorta è la qualità di spumante più famoso d’Italia e ha iniziato collaborazioni e attività che ne esaltano il rigore produttivo e l’eccellenza qualitativa, facendolo diventare il metodo produttivo più “severo” nelle tecniche d’Italia.
Franciacorta associa in una sola espressione il territorio, il metodo di produzione e lo spumante italiano per eccellenza. Un luogo assolutamente da non perdere, un brindisi di storie.
Per approfondire l’andamento dell’attività Franciacorta vai su Spaziohoreca.it.