Cibus Forum primo evento Phygital di networking per rilanciare consumi ed export dopo la crisi generata dal Covid-19, svoltosi a Fiere di Parma il 2 e 3 settembre scorsi con l’obbiettivo di contribuire alla realizzazione di una strategia globale che riesca a far crescere i consumi alimentari domestici come pure l’export, ha articolato i suoi lavori in quattro diverse sessioni.
Cristina Alfieri del Gruppo Food ha inaugurato i lavori moderando la sessione “Consumi e nuovi valori: L’impatto del Covid-19 sulle abitudini dei consumatori. Quali prospettive e quali opportunità?” cui hanno partecipato: Federalimentari, Federdistribuzione, Food & Drink Europe e Ice Agenzia.
Nel pomeriggio Debora Rosciani, di Radio 24, ha coordinato la sessione “Salute e sicurezza: la riorganizzazione dei luoghi di lavoro e di consumo”.
Il giorno successivo è stata la volta dell’on. Paolo Di Castro, del Parlamento Europeo, che ha condotto la sessione “Come si modificano i rapporti di filiera: valenza strategica e prospettive future per l’agroalimentare”, dedicata all’impatto del contagio sulla filiera agroalimentare per individuare strategie di successo e misure che rafforzino la catena produttiva.
Nel pomeriggio, a chiusura della due giorni di lavoro, l’on. Alfonso Pecoraro Scanio ha moderato la sessione “Ripartire bene: la sostenibilità e l’innovazione come risposta all’emergenza” dedicata all’ambiente e al potenziale della sostenibilità come driver della ripresa del settore.
Durante la sessione dedicata all’“Alimentazione Post Covid-19: Salute e Sicurezza” è stato protagonista di un intervento Armando De Nigris, presidente del Gruppo De Nigris 1889, leader nella produzione ed export di aceti e condimenti. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Napoli, Armando De Nigris ha affrontato il tema della pandemia da un punto di vista prettamente medico.
“Abbiamo accolto questa pandemia con lo stesso sconforto di quando, aprendo il pc lo troviamo hackerato. Diamo la colpa a un virus informatico e andiamo alla spasmodica ricerca dell’antivirus. Pochi minuti di ansia per poi tirare un respiro di sollievo appena ci accorgiamo che tutto ha funzionato. Allo stesso modo invochiamo il vaccino a braccia spalancate, così come ricerchiamo affannosamente l’antivirus. La pandemia, per quanto possa essere grave resta comunque un fenomeno naturale, come tale va affrontata da “medici” e non da “informatici”; l’uomo e il virus sono due entità che vivono in simbiosi. I virus hanno interesse a mantenere vivo il loro ospite e quindi lo scopo ultimo non può essere la distruzione dell’uomo. È l’approccio degli scienziati che sostengono come questa non sia una guerra contro un nemico invisibile, ma una battaglia contro un nemico con cui bisognerà convivere”.
Ha poi continuato: “La salute pubblica passa dalla sicurezza alimentare, non bisogna dimenticare che le prime difese sono quelle immunitarie e che, ogni individuo sano o in età da contagio, deve averle sempre pronte. Tutto ciò non può che essere legato alla nostra alimentazione. Assistiamo alla caccia al disinfettante dimenticando che i nostri cibi e la nostra alimentazione restano i presidi cardine. Dunque, cibi sani provenienti dalla nostra agricoltura e possibilmente tracciati da filiere controllate”.
Come Advisor dell’European Commission for Environment, Pubblic Health and Food Safety, Armando De Nigris ha nei mesi scorsi affermato il principio “Mangia sano, mangia italiano” come essenziale per la lotta contro il virus, e al tempo stesso fondamentale per creare opportunità di crescita per il Paese attraverso l’industria alimentare.