La ricetta per la domenica di Nino Salemme – Pasta e patate ai sapori del mare

Pasta e patate

Ingredienti per 4 persone
300 g Maruzzielli (lumache di mare)
4 Fasolari medi
4 Taratufi grandi
4 Vongole veraci grandi
1 Calamaro da 200 gr
280 g Pasta mista o tubetti rigati
500 g Patate “vecchie”
1 Spicchio d’aglio, 1 Mazzetto di prezzemolo
1 Gambo di sedano, 2 Carote
Acqua, Sale e Peperoncino

Procedimento
Far rosolare in una casseruola in terracotta l’aglio, il sedano, le carote e i gambi del prezzemolo con un pezzettino di peperoncino e successivamente aggiungere il calamaro tagliato a pezzetti e far continuare a soffriggere .
In un pentolino a parte far bollire in un dito d’acqua i

Maruzzielli, e una volta cotti, sgusciarli, lavarli con acqua fredda e aggiungere al soffritto, aggiungere due bicchieri d’acqua e portare a ebollizione e fare evaporare a fuoco lento, fino a
far soffriggere di nuovo.
Aggiungere ancora acqua, il sale e riportare a ebollizione.
Aggiungere le patate tagliate a piccoli tocchetti e far sbollentare il tutto, mescolando di tanto in tanto.


Far aprire le vongole, le fasolari e i tartufi in un pentolino con due dita d’acqua e tenerle a parte conservandole nella
loro acqua di cottura. Successivamente filtrare l’acqua di bollitura e conservarla.
Nella casseruola, aggiungere la pasta non appena le patate si siano ammorbidite e iniziano a produrre una piccola purea, aggiungere l’acqua dei frutti di mare filtrata, e portare a cottura la pasta aggiungendo acqua poco alla volta finchè basta, mantenendo sempre un buon rapporto di cremosità.
Una volta cotto il tutto tenendo la pasta alla giusta cottura, impiattare con il trito delle foglie di prezzemolo, guarnendo
con i frutti di mare ed un filo di olio a crudo, e buon appetito.

L’ABBINAMENTO – IL VINO CONSIGLIATO DA GENNARO MIELE – SOMMELIER

Falanghina del Sannio Dop annata 2015

Fare il vino, per l’Azienda Vitivinicola Lauranti è una tradizione di famiglia che dura da quattro generazioni, quella che ancora oggi Pierluigi Iorio supportato dal padre Donato e dal resto della famiglia continua a portare avanti. Una tradizione di impegno e di lavoro che la proprietà ha voluto sottolineare anche nella scelta del nome: Lauranti è infatti l’appellativo con il quale, in campagna, si indicava la squadra di operai ingaggiati per la cura della vigna. Una produzione di nicchia, solo diecimila le bottiglie prodotte, tutte utilizzando uve proprie. Tre le etichette prodotte dall’azienda: l’Aglianico del Taburno Docg, Falanghina del Sannio Dop e Coda di Volpe del Sannio Dop. Il vino che abbiamo selezionato e che presentiamo in abbinamento alla nostra ricetta è la Falanghina del Sannio Dop annata 2015. Prodotto con uve provenienti dai vigneti localizzati a Coccialonga e Pezze, in Torrecuso presenta colore intenso e dorato, bassa acidità e buona struttura. Al naso si esprime con sentori di frutta matura, banana e pera, accanto ai quali si eleva l’aroma balsamico di basilico. Affinato in acciaio per 12 mesi, mantiene un assaggio fresco e la sostenuta gradazione alcolica per un vino bianco, 14%, si avverte nella morbidezza che avvolge mentre si fa strada un elegante finale amarognolo.

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