Carni italiane o straniere?

Carne italiana o straniera?

Sai che in Italia produciamo bistecche di altissima qualità? E invece circa il 40% della carne bovina consumata in Italia proviene dall’estero, secondo stime Coldiretti.

Eppure gli allevatori italiani allevano e producono carni tra le migliori al mondo. Invece noi italiani, esterofili per cultura, prediligiamo carni che vengono da altre parti del mondo, meno sicure e meno saporite perché di moda e perché costano di meno.


CHIANINA, FASSONA, MARCHIGIANA, OPPURE BLACK ANGUS ARGENTINO, WAGYU O ENTRECOTE IRLANDESE? MA LA CARNE ITALIANA È BUONISSIMA E FA BENE…

Quali sono i paesi da cui importiamo maggiormente le carni?

Da quanto emerge in un’indagine condotta dalla Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare), i principali fornitori esteri del Bel Paese sono Polonia , Francia e Paesi Bassi, che coprono da soli quasi i due terzi del totale importato.

Nel 2017 abbiamo importato oltre 300 mila tonnellate di carne bovina, sia fresca che congelata, percentuale in crescita nell’appena trascorso 2018. Come è già noto, le carni importate devono necessariamente essere trasportate in contenitori refrigerati oltre che essere sottoposti a sistemi di conservazione, subendo alterazioni che purtroppo vanno ad inficiare sulle proprietà organolettiche del prodotto.

Importiamo carni dall’estero tante da Polonia e Olanda perché a buon mercato.

L’Italia è uno dei Paesi europei che si distingue per il manzo di alta qualità!  Questo è conferibile a: la tipicità di alcune produzioni soprattutto del Centro Italia, specializzazione industriale, impiego di tecnologie avanzate nel trattamento dei tagli, un livello molto elevato di conoscenza del settore dei nostri allevatori e soprattutto, un efficace sistema che garantisce i controlli e la tracciabilità.

Quanto è sicura la carne importata?

Proprio in questi giorni arriva la notizia (che si è rapidamente diffusa in tutto il mondo) di uno scandalo che sta colpendo la Polonia, in merito a carne infetta. Infatti, pare che la polizia polacca sta indagando su un macello sospettato. Non credete che sia davvero allarmante? Sappiamo davvero quello mettiamo sulla nostra tavola? Certo, le normative comunitarie in materia di salubrità e tracciabilità, garantiscono la qualità in tutti i Paesi membri. Il sistema di norme vigente  mira ad uniformare gli standard: dall’allevamento, alla macellazione, al trasporto, fino all’etichetta. Ma è bene sapere che l’organizzazione dei controlli viene restituito e spetta ai singoli Stati che, ognuno con le proprie autorità provvede a vigilare in merito al rispetto delle regole.

La carne di manzo italiana è la migliore d’Europa, ma perché costa di più?

Uno dei principali motivi che incide sui costi è che i bovini italiani da carne, sono di razze che sviluppano più lentamente di quelle allevate in altri Paesi europei; Per questo vengono macellate tra i 18 e i 22 mesi di età, mentre in paesi come Polonia e Olanda i capi si macellano a 14-15 mesi, riducendo così una parte dei costi di allevamento.

Nei paesi esteri spesso si fa ricorso a mangimi industriali, sicuramente meno costosi di rispetto a quelli italiani. Infatti, l’alimentazione dei bovini italiani si integra tra quella naturale e da: mais, favino e orzo autoprodotti da coltivazioni non intensive. L’allevamento dei bovini delle razze italiane da carne, avviene al pascolo brado o semibrado, dunque garantisce maggior benessere animale, oltre a un nutrimento ricco e variegato”. Fattori che, nella carne, si traducono in aromi più intensi, alto contenuto di ferro e basso livello di colesterolo.

E allora, Angus o Chianina, Churrasco o Braciata?

Gli allevatori italiani (anche umbri), devono affrontare una grande sfida per valorizzare il Made in Italy e riportarlo sulle tavole degli italiani.

Benché in molti locali, oggi troviamo il bollino delle razze autoctone certificate,

la nostra ristorazione continua a proporre come scelta “d’elite” la carne estera. Il ristoratore dovrebbe puntare ad offrire al cliente, soprattutto americano, la Chianina e invece serve l’Angus perché costa meno. L’Angus la si vende al cliente a prezzo maggiorato, a dispetto delle nostre razze autoctone! Questo è possibile perché in Argentina i costi di produzione e di sicurezza alimentare sono nettamente inferiori a quelli italiani e hanno molte meno norme sulla sicurezza del lavoro e sul rispetto ambientale.

Ma le garanzie sulla quantità di ormoni e antibiotici che finiscono in quella carne? Non ci sono! Mentre in Italia lo certificano i Nas e il Ministero della Salute. L’Italia è l’unico Paese in cui i veterinari dipendono dal Ministero della Salute e non da quello dell’Agricoltura, fornendo al consumatore finale tranquillità e garanzia rispetto a ciò che sta mangiando.

Dunque la domanda nasce spontanea, perché preferire il consumo di carni estere?

E’ conveniente  seguire la moda e pagare un prezzo più caro? Sarebbe opportuno considerare di spendere un po’ di più sicuramente ma vivere un esperienza di gusto in piena sicurezza!

Insomma, la carne è un alimento insostituibile, ma ancora più buono e salutare se 100% se Made in Italy.

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